Archive for 2013

Il risveglio non viene sottolineato da squilli di tromba. E' quasi impercettibile all'inizio, ma prende forma, ci si accorge del proprio ruolo nel disegno divino, si fa vivo reale e convive con te. In fondo è naturale visto che sei tu nella tua vera essenza, è quasi poesia dell'animo. I primi momenti sono magici e ti conducono la mente in un mondo diverso, quello interiore, che ti spinge a guardare tutto con occhi diversi, e ti accorgi che in fondo quella visione l'avevi già, ti è connaturata, è una tua espressione profonda che hai represso per tanto tempo.

Il termine risveglio ha proprio questo senso, non sembra neanche trascendente ma naturale, anche semplice ... anche più semplice del mondo che ti gira intorno con migliaia di sfaccettature che confondono la verità, che distolgono dal vero interesse che si dovrebbe avere nella vita materiale: quello di ascendere alle sfere più alte, scendendo nel nostro mondo interiore che ci rivela verità semplici, essenziali, armoniche, mettendoci in pace con il creato inteso nella sua interezza, allineati con il disegno che il creatore ha tracciato dai tempi senza tempo.

La rivelazione, la quale si può immaginare come un evento sconvolgente, non ci sconvolge quando arriva, al contrario ci scalda dentro il cuore, perchè ciò che è da sempre dentro di Noi. Il cammino deve poi proseguire confrontandosi ogni giorno con la realtà quotidiana che scorre come sempre, ma tu la vedi diversa, da un altro punto di vista che hai sperimentato per la prima volta nel risveglio, e che continuerai a sperimentare nella nuova consapevolezza di te stesso e per forza di cose, degli altri.

Diventa cosi naturale provare amore e compassione per l'intera umanità, non più lontana ma vicina, avendo scoperto i veli del karma che li accomuna in una sorta di fratellanza e destino comune di esseri che vanno verso la stessa direzione, solo con velocità diverse. Si impara a rispettare l'esperienza di tutti, qualunque essa sia, si impara a non giudicare dalle apparenze e in ogni caso a non giudicare perchè non è lecito.

I panni che si sono indossati in mille vite sono serviti a capire che tutti hanno avuto lo stesso destino di interpretare mille personaggi diversi alla ricerca tutti del vero Sè, della Matrice di tutte le cose, in mille modi diversi e con migliaia di karma diversi, e in tutti i ruoli. Così, quando guardate tutte le facce che vi circondano non fate altro che specchiarvi in loro, e se esse sono l'immagine dei vostri lati oscuri vi daranno fastidio, viceversa se avrete superato questa esperienza saranno vostri fratelli sperduti alla ricerca della Via, ancora inconsapevoli, e fino alla loro personale rivelazione che avverrà per ognuno con tempi e modi diversi. Tutto questo è la base dell'amore universale. L'armonia unisce tutti gli esseri, pur diversi tra loro ma identici per provenienza e destinazione.



Il Risveglio del Leone
Umanità, mai più in ginocchio!
Voto medio su 43 recensioni: Da non perdere

Il Risveglio: Messaggi Dai Reami Della Luce




Ogni cosa presente nella Creazione ha avuto un inizio, ma nel mio lavoro ho scoperto che non esiste una fine. Quando negli anni ’60 ho cominciato a studiare la regressione nelle vite passate e il fenomeno della reincarnazione non c’erano ancora a disposizione molte informazioni. Il termine “new age” non era nemmeno ancora stato coniato.
Il mio defunto marito Johnny ed io ci imbarcammo in un incredibile viaggio avviando un esperimento che riguardava una regressione in una vita precedente che ha condotto il nostro primo soggetto, Anita, a rivivere cinque delle sue vite passate lungo il percorso della creazione del suo spirito fino ad arrivare alla Sorgente.
Tutte le vite passate di Anita a modo loro erano affascinanti, ma quando abbiamo comunicato con il suo spirito prima che si incarnasse in un corpo umano sulla Terra, ci venne dato un assaggio dell’incomprensibile dinamica della Creazione.
Durante le innumerevoli sessioni di regressione che ho condotto, mi è stato detto che la Sorgente esiste in un modo talmente vasto che le nostre menti limitate non potranno mai comprenderlo. I racconti sulla Creazione provenienti dalle antiche culture di tutto il mondo rivelano lo stesso concetto: Dio è e sempre sarà!
Nel caso di Anita abbiamo scoperto che la sua prima incarnazione come essere umano aveva avuto luogo nella Germania del quattordicesimo secolo, nei panni di una giovane e feroce donna di nome Gretchen. Dopo aver rivissuto con vividi dettagli la vita e la morte traumatica di questa donna, abbiamo condotto Anita ancora più indietro nel tempo.
Quello che abbiamo incontrato è stato un'anima, che abbiamo chiamato lo Spirito Perfetto, che doveva ancora abitare in un corpo. Prima di ciò avevamo parlato ad Anita in forma di spirito, quando si trovava nel periodo che intercorre tra una vita e l’altra, ma arrivati a questo punto realizzammo che stava accadendo qualcosa di molto insolito. Lo Spirito Perfetto cominciò a parlarci con un tono di voce rarefatto e sembrava possedere una conoscenza sulla dinamica della Creazione che non avevamo neanche lontanamente immaginato.
Lo spirito elevato di Anita ci parlò della Creazione: «Il Creatore può materializzare qualsiasi cosa Egli voglia. Il Creatore tocca qualcosa, e quello che dice avviene! È in questo modo che sono stato creato. Ha preso un po’ di bontà e mi ha creato. Io sono interamente fatto di bontà e Lui si compiace di me. Egli ha creato la Terra. Egli ha creato tutto ciò che si trova sulla Terra. Egli ha creato il nostro Sole. Egli ha creato la nostra Luna. Egli ha creato tutti i pianeti, ognuno con le sue forme di vita, i suoi spiriti».
Parlando della Creazione e della difficile condizione dell'anima umana, lo Spirito Perfetto spiegò: «La Terra è così destabilizzata che Egli ci ha chiesto di andare ad aiutare la sua gente. Sapeva che essi non avrebbero fatto come Lui aveva chiesto, ma nella sua bontà ha sentito il dovere di dare al più bello di tutti i pianeti degli abitanti, cioè degli animali dotati di conoscenza che Egli sapeva che non avrebbero usato correttamente. Sebbene Egli cerchi di aiutare le persone, esse rifiutano la fede».
Nella nostra attuale vita la vastità della Creazione ci può sfuggire, ma è meraviglioso sapere che i nostri spiriti si riuniranno con la Sorgente quando il nostro lavoro sulla Terra sarà stato compiuto.
Dolores Cannon

CREAZIONE: L’ORIGINE DELL’ANIMA UMANA di Dolores Cannon




«L’anno scorso, vi è stato chiesto di riunire il maggior numero di persone per offrire l’Energia Amore Luce a tutti i vostri fratelli umani.
Quest’anno, riteniamo che sia opportuno farlo ancora, quindi vi chiediamo – se volete – di riunirvi in gruppo o di unirvi con il pensiero sabato 30 novembre, alle ore 21, ora francese (oppure alle ore 21, ora locale, quella del vostro paese).
Noi dei piani della Luce e dell’invisibile saremo infinitamente numerosi e ci uniremo a voi per l’offerta che verrà proposta in quella serata.
Il vostro mondo ha bisogno dell’Energia Amore Luce, i vostri fratelli umani, la natura e i diversi regni hanno bisogno di questa Energia Amore Luce.
Preparatevi a questa serata. Il giorno stesso, cercate di non mangiare troppo, e soprattutto di non assumere ciò che può appesantirvi, vale a dire la carne e naturalmente l’alcool, evitate inoltre tutto ciò che può essere troppo grasso.
Alle ore 21, sedetevi comodamente su una sedia. Prima di fare questa offerta, cercate di placare i vostri pensieri, di svuotare totalmente il vostro mentale perché è molto importante. Cercate di sentire l’Amore vibrare nel vostro cuore. Anche se non sentite niente, solo il fatto di portare la coscienza sul vostro cuore fisico o sul vostro cuore energetico permette all’Energia Amore di emanare da voi.
Tutto ciò che offrirete di più bello, cioè l’Amore Luce che è dentro di voi, sarà come portato da mani invisibili e farà il giro di tutta la Terra; esso sarà offerto ad ogni vita e a tutte le persone che ne avranno bisogno. Sarà un regalo da parte vostra, sarà un regalo da parte nostra, e come per magia una parte delle persone che riceveranno questo Amore lo offriranno a loro volta. Tutto questo sarà per loro come un impulso irrefrenabile.
Potrebbero esserci risultati sorprendenti in questa serata, ma non fate tutto questo per avere un vantaggio, fatelo semplicemente per offrire. La cosa più importante, è che offrirete questo Amore Luce e altrettanto lo offriremo noi, due o tre volte tanto ciò che avrete offerto. L’Amore Luce che scaturirà da voi verrà quindi moltiplicato.
Non è necessario fare questa offerta per un’ora. L’essere umano non è in grado di concentrarsi per un tempo troppo lungo sull’offerta di questo Amore Luce, perché alcuni pensieri lo infastidiranno. Quindi sarà meglio non farlo per troppo tempo, ma bisogna farlo bene.
In seguito, non vi verrà negato di rimanere un poco in questo stato meditativo affinché possiate ricevere ciò che dovremo offrirvi».

Meditazione mondiale del 30 novembre 2013

Documentario che tratta argomenti molto delicati. Le malattie e le cure alternative non conosciute ed approvate, ma efficaci. Sapete tutti cos’è la BigPharma? Come si è ufficializzata la medicina? Che potere hanno le case farmaceutiche? Ma sopratutto, perchè ancora oggi la gente deve morire di malattie come il cancro? Ma è possibile che non ci sia una cura efficace? E se c’è, perchè la tengono nascosta? Cos’è la F.D.A.? Tutela veramente la nostra salute?
In questo documentario trovate molte risposte a queste domande, in piu avrete la possibilità di conoscere che nella storia ci sono state molte persone che hanno trovato una cura possibile per il cancro, e non solo per quello….



Cancro – Le cure proibite

Il potere del pensiero
Ci potete parlare del potere creatore che abbiamo qui ed ora nella materia ? In che modo possiamo metterlo in pratica giorno per giorno nella nostra vita?
« Tutti voi siete degli dèi creatori, ma ignorate la capacità creatrice che si trova in voi.
Il potere del pensiero è enorme, ma bisogna che sia in armonia con il vostro stato d'essere interiore, e quando desiderate servirvi del potere creatore, dall'ego non deve provenire neanche il più piccolo dubbio. L'ego è molto sottile, ha una sua vita propria, l'ego fa parte della vostra personalità.
Nel momento in cui iniziate a realizzare l'unità in voi stessi, diventa molto più facile creare attraverso il pensiero. Siete ancora un po' troppo inglobati nella materia ; dovete elevare ancora un po' il vostro tasso vibratorio e soprattutto dovete applicare le Leggi Divine, cioè creare orientandovi sempre verso l'Amore, verso la Luce, donando voi stessi, ecc. Se non create con questo spirito, la vostra creazione potrebbe ritorcersi contro di voi, ma in linea di massima non vi verrebbe data la capacità di creare tramite lo spirito.
Attorno a voi esiste ciò che noi chiamiamo la materia dell'increato. Molti esseri umani, specialmente nelle antiche civiltà, possedevano la capacità di utilizzare la sostanza dell'increato per creare tutto quello che desideravano. Non avevano bisogno di tecnologia, non avevano bisogno di macchinari, creavano esclusivamente attraverso lo spirito.
In Perù esistono delle pietre gigantesche che oggi non potrebbero essere riprodotte da nessuna tecnologia umana, nemmeno da quella più sofisticata. Quando il nostro canale ha esercitato la psicometria su una di quelle pietre, questa le ha trasmesso tutto ciò che c'era in lei.
Il minerale registra tutto ciò che vive, tutto ciò che vede, perciò ha spiegato al nostro canale in quale modo è stata concepita. Questo è avvenuto ai tempi della civiltà dei giganti, esseri che non appartenevano a questo mondo e che erano a conoscenza di tutte le loro capacità creatrici. Non erano separati dalla Sorgente come attualmente lo siete voi. Possedevano la capacità di prendere la sostanza dall'increato per creare tutto ciò di cui avevano bisogno.
Ecco perché, specialmente sul Machu Picchu, ci sono delle strutture impossibili da costruire per degli umani "normali". Ma soprattutto non sono state costruite dagli Inca, come certi scienziati o certi archeologi, che sono in errore, amano affermare. Come fare per farglielo capire ? Gli scienziati hanno la presunzione di sapere tutto, o perlomeno così credono !
In un certo qual modo è così che sono state costruite le piramidi, sebbene con un più recente metodo creatore attraverso lo spirito che consisteva nel sottrarre la densità della materia per eliminarne il peso.
Tutti i grandi monumenti di cui sono rimaste delle vestigia (non li avete scoperti tutti, anzi !) sono stati costruiti con la sostanza che si trova nell'increato e che è a disposizione di tutti quanti.
Immaginate che davanti a voi si trovi un'energia dorata, molto sottile. Voi richiamate questa energia verso di voi, la utilizzate per creare e poi manifestate quella creazione nella materia, nel mondo sul quale vivete.
Potete provare a fare questo esercizio e forse vi stupirete del risultato :
Visualizzate una mela e cercate di vedere l'energia dorata che vi circonda. Proiettate l'immagine della mela in quell'energia e cercate di sentirla nelle mani. Naturalmente non è che vedrete manifestarsi la mela, tuttavia potrete forse sentire la sua energia. Se il vostro pensiero fosse abbastanza forte, se voi foste sufficientemente allineati in voi stessi, se foste abbastanza nell'Amore e se aveste davvero coscienza delle vostre possibilità, potreste creare la mela.
Gli esseri umani possiedono così tante capacità che ignorano di avere ! Noi diciamo che è meglio così, perché sappiamo che certi esseri umani si servirebbero delle loro creazioni per favorire il lato oscuro, e questo sarebbe un dramma, perché avrebbe delle ripercussioni non solo sul vostro mondo ma anche nel vostro sistema solare e forse anche oltre.
Tutte le reali capacità dello spirito e il potere creatore saranno dati agli umani solo quando saranno divenuti saggi. Tutti voi state raggiungendo la saggezza ! Ogni giorno i vostri passi vi conducono un po' più vicini alla saggezza.
In quale modo potete acquisire saggezza ? Con l'Amore ! Saggezza e Amoresono del tutto compatibili e l'uno non può procedere senza l'altro ! »

LAVORANDO SU SE STESSI


vaticano
Il presidente di un’associazione che per anni ha raccontato di abusi ai minori da parte di sacerdoti: “video hard si trovano in una cassaforte a Lugano”. Magistrati aprono fascicolo.
I filmati hard di festini in Vaticano sono conservati nella cassaforte di unnotaio di Lugano. Me lo ha raccontato un imprenditore che lavora con la Santa Sede e io ho portato tutte le carte ai giudici”. 
Parla Francesco Zanardi, presidente della “Rete abuso”, un’associazione italiana che ha raccolto negli anni decine e decine di denunce di giovani vittime di sacerdoti e che le ha puntualmente girate alla polizia. 
Due anni fa da Zanardi si è presentato un imprenditore. E gli ha raccontato una storia di festini e adescamenti di ragazzi. Di fatti scabrosi accaduti dentro le mura della Santa Sede. “Ho preso il suo racconto con le pinze, inizialmente con molta diffidenza – racconta Zanardi -. Perché venire da me e perché dirmi quelle cose orribili? Mi ha risposto d’essere rimasto disgustato da quel mondo e che voleva uscire da un giro in cui era stato introdotto da un noto manager vicino alla Santa Sede. Erano i giorni in cui si parlava del Corvo in Vaticano. Ho capito, però, che qualcosa di vero c’era”.
Zanardi, molestato da bambino, è una specie di“cacciatore di pedofili”. Viaggia in lungo e in largo per l’Europa, ha un database ricco di dati, nomi e fatti. Cerca di capire dove sono finiti i preti condannati, se sono ancora in attività e se hanno ancora a che fare con i ragazzi. Raccoglie le notizie, le verifica, e se ritiene che abbiano un fondo di verità e un profilo penale le passa alla magistratura. È lui che ha scovato nell’esilio di Pietra Ligure don Italo Casiraghi, l’ex parroco di Gordola condannato nel 2005 per atti sessuali con fanciulli. “L’ho anche filmato, e il video l’ho messo su internet, mentre celebrava la messa – racconta -. E pensare che il parroco del paese mi aveva detto che non era più in attività”. 
Ora si ritrova tra le mani un caso che per il Vaticano potrebbe avere effetti devastanti. “Man mano che l’imprenditore spiegava circostanze e fatti gli chiedevo dei riscontri – racconta-. Mi ha dato numeri di telefono, fatto nomi e cognomi, in molti casi è stato davvero dettagliato. Mi ha messo anche in contatto con un ragazzo coinvolto in uno dei festini ai quali partecipavano, mi ha detto l’imprenditore, che peraltro è gay, alti prelati, di cui mi ha fornito pure nome e cognome”. 
Il rischio di incagliarsi in una bufala, nel racconto di un millantatore, però c’era. “E io ne ero perfettamente consapevole, ma sono stato al gioco – spiega il responsabile di “Rete abuso”, che aveva intuito che quell’uomo voleva anche informazioni da lui -. Forse, ho pensato, per ricattare qualcuno, per estorcere soldi. Chissà? Questo l’ho pensato quando mi ha detto che alcuni ragazzini, durante le feste, hanno fatto dei video di nascosto con i telefonini. Ho chiesto quei filmati, ma non li ho mai avuti”. Tanto che gli incontri con l’imprenditore, che lavorandoci ha un accesso diretto in Vaticano, sono improvvisamente cessati. Poi si è rifatto vivo. 
“E mi ha raccontato che quei filmati li aveva messi al sicuro - dice ancora Zanardi -. Mi ha detto che li aveva affidati, in due copie, uno a un notaio di Roma e l’altro ad un notaio di Lugano, perché in Svizzera è più difficile arrivare. Anche in questa circostanza mi ha fatto nomi e cognomi, e ho verificato che effettivamente quei professionisti esistevano. Tutte le indicazioni le ho passate alla magistratura di Savona, dove ha sede la nostra associazione”.
I magistrati hanno aperto un fascicolo procedendo per adescamento, perché il reato di violenza sarebbe stato concluso e portato a termine in uno Stato estero, il Vaticano appunto. Ora il fascicolo è stato chiuso e per competenza territoriale è passato a un’altra procura, probabilmente sempre in Liguria. Della vicenda hanno parlato a lungo i giornali italiani e se ne è discusso anche in alcune trasmissioni televisive. “Io suppongo che i magistrati italiani abbiano interpellato i loro colleghi ticinesi per capire chi sia questo notaio – conclude Zanardi -. Ed è anche possibile che si vada a fondo della faccenda. Non so se questa storia sia vera e sino a che punto; questo lo dovranno dire i giudici. Io avevo uno scrupolo di coscienza ed è per questo che sono andato in procura a raccontare tutto”.
Il contenuto di questo articolo, pubblicato da Il Caffè - che ringraziamo – esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.

Scandalo Vaticano: “Filmini delle orge sono in Ticino

L’Italia non ha bisogno di migliorare la sua posizione competitiva: la vera conquista di un ritorno alla Lira risiederebbe nella possibilità di indirizzare autonomamente le decisioni di politica fiscale e monetaria.
L’uscita dall’Euro dell’Italia e degli altri paesi appartenenti all’area Euro è oramai un tema ricorrente all’interno del dibattito politico ed economico internazionale.
Chiunque si interessi al giorno d’oggi di questioni economiche non può fare a meno di imbattersi in alcune domande chiave quali: conviene a paesi quali Italia, Grecia, Spagna uscire dall’Euro? Cosa succederebbe se l’Italia ritornasse ad adottare una valuta nazionale?
Comune denominatore (non il solo, ma di gran lunga prevalente) delle posizioni a favore dell’uscita dell’Italia dall’area monetaria unica è il seguente: con un ritorno ad una propria moneta nazionale il nostro paese beneficerebbe di notevoli guadagni dicompetitività sui mercati esteri, le esportazioni aumenterebbero e il saldo della bilancia commerciale segnerebbe un bel più
Ciò anche in ragione di quella che, a parere della maggior parte del mondo politico e accademico, viene presentata come la vera causa del sorgere della crisi dell’Eurozona, ossia i deficit commerciali registrati dai paesi periferici dell’area.

Perchè un ritorno alla Lira?

L’uscita dall’Euro, infatti, sarebbe accompagnata da un ritorno alla valuta nazionale, il cui valore rispetto all’Euro non starebbe in un rapporto di parità (1:1), bensì inferiore (ad es: 1: 0,5). La svalutazione, ossia la perdita di valore della valuta nazionale rispetto all’Euro, consentirebbe, a parità di tipologia e qualità di merci vendute sui mercati internazionali, di incrementare la quota di mercato italiana tramite un aumento della quantità di beni venduti all’estero, migliorando il saldo della bilancia commerciale (in deficit a causa dell’importazione netta di beni energetici).
Sempre considerando la bilancia commerciale italiana, la svalutazione della moneta nazionale rispetto all’Euro avrebbe però effetti negativi dal lato dei beni importati, causando un aumento del valore dei beni acquistati all’estero, contribuendo quindi ad un peggioramento del saldo con l’estero.

Ma l’Italia ha effettivamente bisogno di riacquistare competitività?

Poichè siamo scettici di natura, andiamo a guardarci un po’ di dati sul commercio estero dell’Italia.
Il grafico qui sopra (dati FMI) riporta i dati del saldo delle partite correnti in rapporto al Pil (ossia la differenza tra esportazioni di beni e servizi con aggiunta la differenza tra redditi in entrata e in uscita dal paese. I redditi in uscita sono rappresentati ad esempio dagli interessi che lo Stato italiano paga sui titoli detenuti da residenti esteri: come sappiamo da un precedente articolo che si trova qui, la quota di maggioranza dei titoli pubblici nostrani è detenuta proprio da soggetti esteri).
L’andamento nettamente discendente della serie a partire dal 2000 fino al 2010, anno in cui il rapporto tra saldo delle partite correnti e Pil ha raggiunto il -3,5%, ha fatto scattare l’allarme. Ecco, si dice, a scatenare la crisi dell’Euro non sono stati gli “insostenibili” livelli del debito pubblico, bensì il peggioramento dei rapporti con l’estero; un’uscita dall’euro e un ritorno alla Lira consentirebbero allora di riacquistare la competitività perduta nel corso del primo decennio della moneta unica, la quale non ha consentito ai paesi membri di adoperare il meccanismo della svalutazione per riequilibrare i deficit commerciali.
L’inversione di tendenza del dato a partire dal 2010 sarebbe il frutto della crisi la quale, deprimendo la domanda aggregata, avrebbe depresso anche le importazioni, con ciò riequilibrando parzialmente lo squilibrio esterno.
I dati riportati qui sopra (dati Ameco) ci dicono però che l’andamento di esportazioni e importazioni di beni e servizi italiani nel corso dell’ultimo decennio non è stato così drammatico. Ad eccezione del periodo compreso tra gli inizi del 2008 e la fine del 2010, il saldo è stato, in media, grosso modo in pareggio. In più, se si osserva l’orizzonte temporale compreso tra il 2009 e il 2013, si vede come le esportazioni abbiano sperimentato un trend crescente, mentre le importazioni hanno cominciato a diminuire solo a partire dal 2011.
La serie del grafico sopra (dati Ameco), che misura la differenza tra esportazioni e importazioni di beni e servizi, ci fa vedere come, in effetti, un vero e proprio saldo negativo è riscontrabile nel periodo compreso tra il 2008 inoltrato e il 2011, mentre già a partire dal 2010 si registra una tendenza al miglioramento del saldo.
A seguito della crisi, allora, sono sì diminuite le importazioni, ma sono contemporaneamente aumentate in misura maggiore anche le esportazioni; proprio questo aumento è la causa principale del miglioramento del saldo della bilancia commerciale italiana che, secondo le stime, nel 2013 raggiungerà un valore positivo pari a circa 60 miliardi di euro.

Re: Perchè un ritorno alla Lira?

Ci sembra allora, anche se non abbiamo alcuna pretesa di esaurire l’argomento, che l’Italia non abbia poi più di tanto bisogno di beneficiare di una maggiore competitività. Un paese che è l’ottavo esportatore mondiale (secondo in Europa solo alla Germania) e che ha una quota sull’export internazionale pari al 3,0% non sembra da biasimare, almeno per le performance con l’estero.
Un problema forse più importante che il paese si troverebbe ad affrontare in seguito alla svalutazione rispetto all’Euro della moneta nazionale, risiederebbe nel rischio di un aumento del valore dell’energia importata, la quale entra in maniera consistente nel paniere dei beni che misurano l’indice dei prezzi al consumo, ossia il principale deflatore dei salari reali.
Un aumento dell’indice dei prezzi al consumo, dati i salari monetari, condurrebbe ad un’ulteriore diminuzione dei salari reali, già in netta discesa negli ultimi anni, come evidenza il grafico qui sotto (dati Ameco), in cui si mette in evidenza l’andamento decisamente negativo registrato dalle retribuzioni reali a partire dal 2011, con un ritorno ai livelli negativi del 2002:
E’ questa un’eventualità da considerare con estrema attenzione (non l’unica, ovviamente: si pensi alle possibili perdite in conto capitale che gli istituti di credito potrebbero subire a seguito di una svalutazione del valore dei titoli) , in quanto unasituazione distributiva già particolarmente a sfavore delle classi medio-basse non ha di certo bisogno di essere alimentata, anzi: urge al contrario la necessità di una netta inversione di tendenza, e un eventuale ritorno alla Lira non dovrebbe, a parere di chi scrive, contrapporsi ad una simile impellenza, bensì favorirla e sostenerla.
Di più, la vera conquista per l’Italia di un ritorno alla moneta sovrana sarebbe quello di riacquistare autonomia decisionale in materia di politica fiscale e monetaria. Si potrebbe finalmente rompere quel rapporto (ormai saturo) con l’autorità monetaria europea, in maniera tale da poter abbattere i vincoli alla spesa stabiliti da Maastrichte le barriere economiche e istituzionali imposte dalla BCE nel poter operare come prestatore di ultima istanza.
Più spesa pubblica significa infatti maggiore occupazione, produzione e reddito. Un più elevato livello di occupazione comporterebbe prima o poi, grazie al maggiore potere contrattuale della classe lavoratrice, più elevati salari reali.
Inoltre, senza i paletti che limitano e rinnegano la spesa in deficit dello Stato e con una banca centrale nazionale operante da prestatore di ultima istanza, si potrebbero perseguire contemporaneamente gli obiettivi di piena occupazione e di contemporaneo sostegno ai titoli pubblici nazionali.
Cosa succederebbe allora se ci fosse un ritorno alla Lira? La risposta è: si potrebbero finalmente prendere decisioni in autonomia e nell’interesse collettivo.
Tutto sta nel vedere se c’è davvero qualcuno disposto ad attuarle.

Cosa succederebbe se ci fosse un ritorno alla Lira?

Non ha mai sofferto di malattie degne di nota ed aveva un fisico perfetto per la sua etàNon ha mai sofferto di malattie degne di nota ed aveva un fisico perfetto per la sua età
Fulla Nayak è morta di recente all’età di 125 anni fumando canapa indiana fino all’ultimo giorno della sua esistenza. Non ha mai sofferto di malattie degne di nota ed aveva un fisico perfetto per la sua età.
Era nata a Kanapur, nello stato dell’Orissa, e sosteneva che la sua longevità era dovuta proprio al fatto di fare uso quotidiano della ganja. Viveva con la figlia più giovane di 92 anni, era popolare tra gli abitanti del suo villaggio, per l’amore che professava per la ganja, della quale faceva uso quotidiano, oltre al succo di palma e di tè caldo.
Anche se il suo record di longevità non è stato mai accertato con certezza dagli esperti del Guinness dei primati, come si può vedere dalla foto la donna era certamente molto anziana, un duro colpo per le teorie dei proibizionisti.
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Muore a 125 anni fumando marijuana ogni giorno

berlusconi odierne bizzi onuBERLUSCONI, L’ONU E IL “GIALLO DI CHIASSO”
La notizia di una colossale truffa da 1.000 miliardi di Dollari
di Nicola Bizzi
Una notizia di gravità inaudita che riguarda direttamente il nostro Paese e le sue istituzioni, passata naturalmente sotto silenzio su tutti i giornali e sugli organi di informazione “di regime”, è stata recentemente divulgata da Benjamin Fulford, ex Capo Redattore della prestigiosa rivista americana Forbes per la regione dell’Asia e del Pacifico, attraverso il suo sito internet. Fulford, attualmente portavoce di un’organizzazione asiatica in conflitto, politicamente e finanziariamente, con le lobby finanziarie e militar-industriali di alcuni paesi dell’Occidente, non è nuovo a rivelazioni scottanti, sempre ben documentate e circostanziate. Si è infatti a lungo occupato, negli ultimi tempi, di denunciare i retroscena di molte vicende oscure dell’economia e della politica internazionale, dal fallimento della Lehman Brothers fino agli attentati dell’11 Settembre 2001. Ma passiamo a esaminare nel dettaglio quest’ultima notizia, diramata in Italia dal giornalista investigativo Massimo Mazzucco.
La Repubblica Italiana, l’ex Premier Silvio Berlusconi, la nostra Guardia di Finanza, le Nazioni Unite ed il suo Segretario Ban-Ki-Moon, l’Ambasciatore italiano all’ONU Ragaglini, l’Ambasciatrice italiana a Ginevra Laura Mirachian, il World Economic Forum (Davos), l’Office of International Treasury Control, ed altri personaggi più o meno conosciuti, sono stati citati in giudizio da un cittadino americano per aver partecipato ad un complotto internazionale allo scopo di impossessarsi illegalmente di un pacchetto di Buoni del Tesoro, quasi tutti americani, per il valore nominale di 145,5 miliardi di Dollari, ma con un valore attuale di mercato, considerati gli interessi e le rivalutazioni, stimato intorno a 1 bilione (1000 miliardi) di Dollari!
La citazione in giudizio sarebbe stata depositata il 23 Novembre scorso presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti dallo studio legale Bleakley Platt & Schmidt, che ha sede nello stato di New York, a nome di Neal F. Keenan, un cittadino americano residente in Bulgaria, che compare sia a titolo personale che in rappresentanza di un “gruppo di famiglie asiatiche” non meglio identificate, definite con il nome fittizio di “Dragon Family”.
La querela, come sottolinea Massimo Mazzucco, compare negli elenchi ufficiali di PACER (Public Access to Court Electronic Records), l’archivio elettronico dove è possibile consultare tutte le cause depositate presso le Corti Distrettuali e le Corti d’Appello degli Stati Uniti, che si possono anche scaricare al costo di 8 centesimi a pagina. Il giornalista americano David Wilcock, personaggio noto a chi si occupa di contro-informazione politica ed economica, ha già svolto questa operazione, ed ha messo a disposizione la citazione completa in formato PDF, dopo averne dato la notizia alla radio americana e sulla rete.
Il sito Courthouse News, che si occupa di questioni di tipo legale, ha commentato il fatto con un articolo del 5 Dicembre intitolato “Bizzarra querela da un bilione di dollari”, nel quale ne riassume sommariamente il contenuto, decisamente complesso e intricato, anche perché riguarderebbe eventi storici che risalgono a quasi un secolo fa.
Secondo quanto riportato nella querela, nel 2009 gli uomini della Dragon Family avrebbe affidato a Keenan la gestione di un pacchetto di “strumenti finanziari”, affinché facesse per loro conto investimenti internazionali di vario tipo. Secondo i dati che abbiamo riscontrato, questo “pacchetto” comprendeva:
a) 249 titoli da 500 milioni di Dollari ciascuno, emessi nel 1934 dalla Federal Reserve, per un valore nominale complessivo di 124,5 miliardi di dollari;
b) due serie di titoli del governo giapponese, emesse nel 1983, per un valore di oltre 9,5 miliardi di Dollari ciascuna;
c) un titolo unico da 1 miliardo di Dollari, chiamato “Kennedy Bond”, emesso dal governo americano nel 1998.
Da cui il totale, appunto, di 145,5 miliardi di Dollari.
Naturalmente è il pacchetto di titoli della Fed del 1934 che richiama subito l’attenzione, non solo perché rivela una storia veramente complessa alle sue spalle, ma perché è sulla base del valore originale (125 miliardi di Dollari) che vengono calcolati gli interessi accumulati fino ad oggi, che sono stimati in 968.000.000.000 (novecentosessantottomila) miliardi di Dollari. Quasi un bilione, appunto.
Questi titoli furono emessi dalla Fed come ricevuta per le ingenti quantità di oro ed altri metalli preziosi che la Dragon Family aveva trasferito negli USA come misura precauzionale, temendo una invasione militare della Cina da parte del Giappone (cosa che poi è avvenuta, nel 1937).
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale la Dragon Family chiese la restituzione dell’oro consegnato alla Fed, ma si trovò di fronte ad una lunga serie di “intoppi legali” che di fatto gli impedirono di rientrarne in possesso.
Dal 1946 in poi, infatti, la storia si complica enormemente, con una vera e propria ragnatela di collegamenti fra decine di personaggi e di organizzazioni di livello mondiale, tanto da risultare molto difficile da riassumere, e ancora più difficile da verificare.
Notiamo solo che fra queste organizzazioni compare anche il misterioso OITC (Office of International Treasury Control), che è considerato una delle più grandi organizzazioni finanziarie nel mondo, e che sostiene di esser affiliato all’ONU e alla Fed, ma con cui sia l’ONU che la Fed negano ufficialmente di aver mai avuto a che fare.
Teniamo presente che, come osserva giustamente Mazzucco, non stiamo parlando della scomparsa di qualche dozzina di Euro, ma di un sistema mondiale di finanza occulta che parte dal presunto trafugamento di tutte le riserve auree custodite ufficialmente a Fort Knox (c’era forse anche l’oro della Dragon Family?), e che coinvolge oggi bene o male tutte le più importanti organizzazioni finanziarie mondiali, all’interno di un “universo parallelo” in cui il traffico e il riciclaggio di titoli di stato “duplicati” – cioè sostanzialmente falsi – sarebbe all’ordine del giorno.
In ogni caso, riprendiamo la vicenda dal 2009, perché è in quell’anno che i famosi titoli della Fed ricompaiono nella mani di Keenan per essere investiti in “operazioni su grande scala di tipo umanitario”. Per svolgere questo compito Keenan era affiancato da un emissario di fiducia della Dragon Family, Akihiro Yamaguchi, che era già fisicamente in possesso dei titoli a partire dal 2006. Sarebbe stato lui a presentare Keenan alla Dragon Family.
Yamaguchi e Keenan passarono alcuni mesi in Svizzera, valutando le diverse possibilità di investimento che gli venivano proposte dalle banche locali per conto dei loro clienti in tutto il mondo.
Verso la fine di Maggio del 2009 sembrava che finalmente si stesse per concludere un accordo con un gruppo finanziario che viene definito nella querela come “il gruppo dei Turchi”. Ma il 3 di Giugno accadde un fatto imprevisto: due cittadini giapponesi furono arrestati al confine di Chiasso dalla Guardia di Finanza, mentre cercavano di trasferire in Svizzera un pacchetto di titoli di stato americani nascosti nel doppiofondo della valigia. Curiosamente, il pacchetto conteneva 249 titoli della Federal Reserve del 1934 da mezzo miliardo di dollari ciascuno, e 10 “Kennedy Bonds” da 1 miliardo ciascuno, per un valore nominale complessivo di 134,5 miliardi di Dollari.
Probabilmente qualche lettore di Novum Imperium si ricorderà di questa notizia, che finì su tutti i giornali nel Giugno del 2009. Personalmente conservo ancora in archivio l’articolo di Luca Fazzo uscito su Il Giornale il 6 Giugno 2009, il cui titolo recitava: “Due giapponesi fermati alla dogana di Chiasso con titoli USA pari a sette volte l’ultima finanziaria”.
Questa notizia clamorosa stava per rimbalzare sulle testate di tutto il mondo, ma gli Americani si affrettarono a dichiarare che quei titoli sarebbero stati “falsi”, e la cosa si spense sul nascere. I due Giapponesi furono rilasciati, e i loro nomi non furono mai comunicati ufficialmente (Keenan sostiene che uno dei due fosse proprio Yamaguchi).
Diversi tentativi fatti da giornalisti americani per saperne qualcosa di più finirono nel nulla: l’ambasciata giapponese non dava nessuna conferma del fatto, la Guardia di Finanza non aveva informazioni aggiuntive da offrire, e il tesoro americano minimizzava la cosa, confermando che i titoli fossero “sicuramente falsi”.
Naturalmente ci credettero soltanto Topolino e i Sette Nani, ma questo fu sufficiente a tranquillizzare il pubblico americano, mentre la vera storia riprendeva a dipanarsi dietro le quinte.
Lo stato italiano, “tramite Berlusconi”, contattò il governo cinese, offrendo la restituzione dei titoli in cambio del 40% del loro valore nominale (la cifra corrispondente alla penale da pagare in caso di esportazione clandestina di denaro). Ma la trattativa si arenò quando i Cinesi pretesero in cambio che l’Italia saldasse il suo debito complessivo contratto fino a quel giorno con la nazione cinese, che naturalmente ammontava ad una cifra ben superiore a quella che stavano trattando.
Nel frattempo Keenan, attraverso alcuni contatti con esponenti della Massoneria che dichiaravano di avere informazioni utili per rientrare in possesso dei titoli rubati, entrò in contatto con un certo Daniele Dal Bosco, che sosteneva di agire a nome e per conto dell’OITC. Dal Bosco disse a Keenan che i titoli sarebbero stati investiti in un modo decisamente più efficace attraverso certe organizzazioni umanitarie dell’ONU a cui erano collegati, e suggerì che la loro tutela venisse trasferita temporaneamente al “suo gruppo”, per maggiore sicurezza (fino a quel momento il titolare unico era Keenan). Dal Bosco informò anche Keenan che la Guardia di Finanza sarebbe stata disposta a restituire i titoli per il 10% del valore nominale, ma Keenan rispose che la Dragon Family non era interessata a pagare un solo centesimo per qualcosa che già possedeva legalmente da oltre 70 anni.
Nelle settimane seguenti la faccenda si complica ulteriormente, con l’entrata in scena di diversi personaggi, che vanno da agenti dei servizi segreti bulgari ad un certo Giancarlo Bruno, direttore delle operazione finanziarie del World Economic Forum di Davos, che diceva di essere anche un “consigliere finanziario del Vaticano” e “tesoriere dei Massoni”. Bruno sosteneva che il buon fine dell’operazione fosse garantito fin dall’inizio, in quanto avevano già stipulato gli accordi preliminari con i loro contatti alle Nazioni Unite. Le ultime perplessità di Keenan scomparvero dopo una telefonata da parte di Laura Mirachian, la rappresentante permanente per l’Italia alle Organizzazioni Internazionali di Ginevra, che confermava che “siamo tutti protetti dall’alto”, che “nessuno, compreso Keenan, ha motivo di temere ripercussioni di alcun tipo”, e che “la nostra gente a New York ha già avuto l’approvazione da parte di Ban-Ki-Moon, anche se ovviamente negheranno tutto se interpellati al riguardo”.
Insomma, per farla breve, Keenan si convinse di essere in ottime mani, e firmò la cessione temporanea dei titoli a Dal Bosco, il quale si impegnava alla restituzione incondizionata dei medesimi in qualunque momento. Inutile dire che da quel giorno in poi dei titoli non si è mai più saputo nulla.
Dopo aver cercato inutilmente di rientrarne in possesso, Keenan avrebbe quindi deciso di presentare la sua querela contro tutte le entità coinvolte, “per aver cospirato nella sottrazione illegale dei titoli di proprietà della Dragon Family di cui era il responsabile”.
Qui, come giustamente sottolinea Mazzucco, ovviamente si apre un tale ventaglio di ipotesi e di possibilità, per spiegare cosa possa essere realmente accaduto, a cui solo la fantasia può mettere un limite. Oltretutto, non possiamo nemmeno stabilire fino a che punto le accuse da parte di Keenan siano fondate e fino a che punto possano essere il frutto di una sua invenzione. Di una cosa siamo però certi: la querela esiste, e i suoi contenuti sono sostanzialmente quelli che abbiamo descritto.
Non ci aspettiamo certo che i biechi servi del sistema bancario che stanno al Governo ci dicano la verità sulla questione, o che qualche coraggioso onorevole si svegli una mattina e decida di fare in merito un’interrogazione parlamentare. Nessuno dei membri della “casta” di Montecitorio lo farebbe, rischiando in questo modo di mettere a repentaglio la propria carriera politica e giocandosi la rielezione. Si tratta, del resto, come ci sembra di capire, di un gioco troppo grande e troppo pericoloso per certi panciuti e ben stipendiati rappresentanti del popolo italiano, sia di “destra” che di “sinistra”.
È d’obbligo però, a questo punto, un’amara considerazione: mentre centinaia di miliardi di Dollari sembrano muoversi disinvoltamente nell’oscurità, a nostra totale insaputa, gli Italiani vengono sempre più spremuti e vessati da un governo espressione dei poteri forti e dei grandi gruppi bancari.

Berlusconi, l’Onu e il “giallo di Chiasso”

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Urge una grande battaglia europeista: l’Europa dei popoli contro l’Europa dei populismi. Questa e’ la posta in gioco nei prossimi sei mesi”. E’ la ‘chiamata alle armi’ contro i ‘nemici’ dell’Europa che lancia all’opinione pubblica europea il premier Enrico Letta, in una intervista concessa allo spagnolo El Pais, al polacco Gazeta Wyborcza, al francese Le Monde, al tedesco Suddeutsche Zeitung, all’inglese The Guardian e alla Stampa, chiedendo di abbandonare la ”timidezza nella battaglia politica” e sottolineando che nella prossima
legislatura Ue ”la scommessa di fondo e’ passare dalla austerita’ alla crescita, una scommessa che il Parlamento piu’ euroscettico della storia rischia di azzoppare”.
Letta intanto rassicura l’Europa sul fatto che il suo governo andra’ avanti: con le dimissioni dei ministri, racconta, ”ho iniziato a fare gli scatoloni”, dopo pero’ ”il Parlamento mi ha dato una fiducia larga” e ”dal 2 ottobre abbiamo maggiori forze e guardo al futuro con fiducia”. In Europa, dice c’e’ ”una grande sottovalutazione del rischio di ritrovarsi nel prossimo maggio il piu’ anti-europeo Parlamento europeo della storia” e ”se i populisti in Europa superassero una percentuale del 25 per cento questo sarebbe molto preoccupante”.
Per evitarlo bisogna ”alzare la bandiera dell’Europa che lotta contro la disoccupazione, lanciando nei prossimi Consigli un grande Progetto giovani”, oltre a tornare a parlare di industria, come fara’ il prossimo Consiglio di febbraio. Ed essere ”uniti sull’immigrazione” perche’ ”non e’ un caso che Grillo in questa circostanza abbia seguito politiche di destra”. a questo proposito Letta spiega anche che ”abbiamo un debito di riconoscenza nei conofronti di Lampedusa, tanto che – annuncia – nella Legge di stabilita’ mettero’ un emendamento con opere compensative che riguarderanno l’isola diventata un simbolo”.
Contro i populismi in Italia la chiave ”sta nella capacita’ di far diventare leggi entro quella data, l’abolizione del finanziamento pubblico dei partiti e la riforma elettorale”. E anche sulle riforme ”penso che entro l’estate possiamo chiudere la partita”. ”Io – aggiunge il premier – lavoro perche’ si cambino le regole e si torni nel 2015… quando sara’, nel 2015 si torni a un confronto elettorale nel quale i cittadini possano scegliere tra due opzioni e questa scelta porti poi alla espressione di un governo”.
Letta si dice ”fermamente intenzionato e convinto di andare avanti su questa strada. Anche perche’ i risultati si cominciano a vedere”. Nel 2014 ”l’Italia sara’ uno dei Paesi piu’ virtuosi d’Europa: per la prima volta, dopo 5 anni, il debito scendera’. Avremo il deficit di nuovo sotto il 3%”, ma anche la spesa pubblica primaria che scende. Si fermera’ la crescita delle tasse, avviando il calo. Avremo il segno piu’ sulla crescita e speriamo di fermare l’aumento della disoccupazione”. (ANSA).

Letta teme il risveglio dei popoli europei ed invita la UE ad intervenire

di Marco Della Luna
EN LETTA


L’Italia sta andando per la giusta via – dice Obama – ma giusta… per chi?
Quando si vuole fare uscire tutto il sangue da un animale prima di ucciderlo, non gli si taglia l’arteria carotide, cioè la mandata del sangue al cervello, perché così morirebbe subito, il cuore si fermerebbe e il sangue non uscirebbe più. Gli si taglia invece la vena giugulare, ossia il ritorno del sangue dal cervello al cuore, in modo che il suo cuore continuerà a pulsare mandando sangue al cervello fino a che il sangue non sarà uscito tutto. E’ su questo principio, che funzionano il metodo ebraico detto kosher e quello islamico detto halal. E anche quello di Dracula, suppongo.
Ed è così che funziona la politica economica italiana, al servizio di interessi stranieri, da qualche decennio a questa parte: svuotare il Paese di tutta la sua linfa, ma lentamente, in modo che non “muoia”, ossia che non tracolli, interrompendo il deflusso; e che non soffra troppo, arrivando a ribellarsi. All’avvio dell’Euro, qualche anno di bassi tassi per la finanza pubblica, per gonfiare fabbisogno strutturale e debito, poi, di colpo, austerità e tassi alti (spread), per creare l’emergenza, imporre il presidenzialismo de facto e la “sospensione della democrazia” a tempo indeterminato.
Ma già con la riforma monetaria del 1981-83 e col Trattato di Maastricht era stata scardinata, senza tanti problemi di legalità e di osservanza delle forme, la prima parte della Costituzione, i principi fondamentali, iniziando dalla sovranità nazionale e dal primato del lavoro. Una volta fatto questo, tutto il resto è stato in discesa: un completamento, una conseguenza, un dovere…
Svuotare il paese delle sue industrie pregiate, dei suoi capitali, dei suoi cervelli scientifici, tecnici e imprenditoriali, della sua capacità di formazione e ricerca. In favore della finanza apolide e del suo feudatario-kapò europeo, ossia la Germania, che, grazie a questa alleanza, sta oggi apparentemente riuscendo nel suo obiettivo storico di sottomettere tutta l’Europa, denn heute gehoert uns Euro und morgen die ganze Welt.Vedremo…
I numeri e i grafici confermano ormai senza ombra di dubbio che ciò è quanto avvenuto e sta avvenendo, soprattutto nel confronto tra Germania e Italia: pil, occupazione, flussi di capitale, investimenti, quote di mercato internazionale, qualità della scuola, prospettive per i giovani e per i pensionati… chi ha guadagnato e chi ha perso è un fatto, un fatto visibile. Le industrie e le banche italiane di pregio sono oramai quasi tutte in mano di capitalisti stranieri, primariamente tedeschi e francesi, così come molte aziende di servizi pubblici essenziali.
Blocco dei cambi, veto delle protezioni doganali, privatizzazione della gestione delle banche centrali, politiche di tagli e tasse: queste mosse hanno prodotto e continuano a produrre esattamente i risultati opposti a quelli promessi e per cui erano stati imposti, e come reazione a tali risultati quei medesimi principi vengono ora imposti con ancor maggiore assolutezza e irreversibilità. Il che dimostra che il vero fine per cui sono stati concepiti e imposti è molto diverso da quello dichiarato, probabilmente opposto, ossia di creare disperazione, paura, miseria, distruzione, la fine delle democrazie parlamentari, della responsabilità dei governanti verso i governati, della possibilità di un’opposizione e persino di un dissenso culturale, scientifico, giuridico.
Persino il FMI ha riconosciuto che, su 167 paesi che hanno applicato misure di risanamento e rilancio economici basati sulla c.d. Austerità (tagli e tasse), nessuno si è risanato e rilanciato, ma tutti sono peggiorati, soprattutto in quanto al pil e al rapporto debito pubblico/pil. Grecia, Spagna, Italia confermano questa regola empirica.
In Italia, già si era visto che l’aumento dell’iva dal 20 al 21% fatto da Monti aveva prodotto, come previsto, non un aumento, bensì un calo del gettito iva, poiché aveva scoraggiato i consumi, la domanda aggregata, svolgendo quindi un effetto recessivo. Ebbene, il governo Letta, col pretesto di dover aumentare il gettito iva per non sforare il tetto del 3% del deficit pubblico, la ha ulteriormente alzata al 22%. Così produrrà un’ulteriore contrazione del gettito, della domanda aggregata, del pil. Il che è quello che vuole, quello per cui è stato voluto, così come il governo Monti.
MACELLO
I vent’anni di stagnazione e declino e delocalizzazioni ed emigrazioni, senza capacità di recupero, di questo Paese, nonostante i diversi cambi di maggioranze parlamentari e di inquilini del Quirinale, sono un aspetto di questo processo di lungo termine. Vent’anni inaugurati dal Britannia Party e da Mani Pulite.
A questo sono serviti l’architettura dell’UE, del mercato comune, dei parametri di convergenza, e soprattutto di quel sistema di blocco dei naturali aggiustamenti dei cambi monetari noto come Euro. A questo piano hanno lavorato molti governi e gli ultimi capi dello Stato. Ne ho parlato ampiamente nei miei ultimi tre saggi: Cimit€uro, Traditori al Governo, I Signori della Catastrofe (Arianna-Macro Edizioni).
E chi ha cooperato ad esso, non ha mai avuto problemi giudiziari e, se ne aveva, gli sono stati risolti. E sì che, con la faccenda del Britannia Party, e la successiva campagna di svendita di assets pubblici, vi era ben di che… altro che Ruby e diritti Mediaset! Qualche magistrato coraggioso, invero, ci provò, ma suoi colleghi più grossi lo dissuasero presto.
Però sospendete il giudizio morale e politico sugli attori di questo processo, almeno fino alla fine di questo articolo.
La legge finanziaria o di stabilità proposta da Letta per il 2014 e vigorosamente difesa da Napolitano è una legge halal, o kosher, se preferite: policy del dissanguamento lento e pacifico in favore dei Paesi e dei capitali dominanti. Si basa sui due pilastri della politica italiani degli ultimi decenni:
-mantenere la struttura di potere e consenso autoctona italiana, basata su una spesa pubblica clientelare spartitoria, ampiamente improduttiva e parassitaria, indispensabile per consentire alla casta di “mangiare” in proprio e di “foraggiare” i propri consensi e sostegni elettorali, affaristici e istituzionali; infatti la nuova legge finanziaria non rilancia i grandi investimenti, non riduce se non derisoriamente la pressione fiscale, non taglia minimamente le spese parassitarie, non attua minimamente i costi standard, mentre predispone clausole di salvaguardia che aumenteranno le tasse se il gettito fiscale e i risparmi previsti saranno insufficienti;
-mantenere il Paese nella sua condizione di sottomissione alla volontà e agli interessi della grande finanza apolide e del capitalismo imperialista di Berlino – volontà e interessi incarnati nella Commissione Europea, nel Consiglio Europeo, nella BCE, nel FMI; infatti non prevede alcun termine minimo di equità e alcuna indispensabile correzione dell’Eurosistema, che la Germania, la BCE e la UE debbano rispettare come condizione per la permanenza dell’Italia nell’Eurosistema stesso.
Questi due pilastri sono una sorta di patto: tu, casta italiana, aiutaci a estrarre tutto quello che c’è di buono per noi in Italia, e ad annientare la sua capacità di competere con me sui mercati; in cambio, noi ti lasceremo continuare a mangiare come sei abituata sulle spalle della cosa pubblica, dei lavoratori, dei risparmiatori – ma non troppo rapidamente e voracemente, altrimenti il Paese collassa o insorge, e ciò disturberebbe l’esecuzione del nostro piano. Naturalmente questa operazione deve apparire all’opinione pubblica come perfettamente legittima e democratica, perciò bisogna che tu, casta, metta insieme governi con ampie maggioranze parlamentari. Al resto, provvediamo noi. E non mettetevi strane idee: non vi sono alternative.
Già un quarantennio fa l’economista Nikolas Kaldor aveva anticipato che il risultato di un’unione monetaria europea, ossia del blocco degli aggiustamenti naturali dei cambi tra le valute europee, sarebbe stato di aumentare il vantaggio competitivo, ossia il plus di efficienza, dei paesi europei già più efficienti, a danno di quelli meno efficienti, facendo defluire industrie e capitali e lavoratori qualificati dai meno efficienti ai più efficienti. Un ventennio fa ribadivano questa previsione altri economisti famosi, come Paul Krugman e Wynne Godley. Tutti quelli che hanno architettato l’Euro, sapevano bene su che scogli era diretta la nave, molto meglio di quanto lo sapesse Schettino. Ma il loro scopo era appunto quello di far naufragare la nave.
Le previsioni si sono avverate e continuano ad avverarsi in modo conclamato e sempre più violento da almeno sette anni, ma non è stato introdotto alcun correttivo (ad es., un fisco federale tipo USA che compensi i deflussi e gli squilibri tra aree forti e aree deboli); al contrario, sono state inasprite le misure di squilibramento e sopraffazione; e dove qualche statista ha protestato o parlato di referendum sull’Euro – Berlusconi e Papandreou – è stato sostituito dalla Merkel.
En passant: la sostituzione di Berlusconi, l’appoggio alle politiche distruttive di Monti e alla finanziaria halal di Letta confermano la mia vecchia tesi che, dall’ordinamento internazionale vigente, il Quirinale, volente o nolente, viene usato come un organo di trasmissione alla politica italiana della volontà delle Potenze che dominano questo Paese. Per questo la sua immagine viene tanto esaltata e sacralizzata dai mass media: deve restare al di sopra di ogni sospetto, e soprattutto di quel sospetto. Siamo in una repubblica presidenziale… o pontificale?
L’Euro era quindi, sin dall’inizio, sin dal suo progetto – che molto deve anche ad architetti anche italiani – concepito per macellare l’Italia e altri paesi deboli in favore di Germania e altri paesi forti. Nel Newspeak, o Neolingua, dell’orwelliano 1984, si legge che “guerra” è “pace”, e il Ministero della Verità è quello dove le notizie e i documenti scritti del passato vengono modificati per confermare le previsioni e le dottrine del Partito. Analogamente, nella Neolingua comunitaria “sopraffazione” si dice “solidarietà” e “demolizione” si dice “risanamento” e la pratica dello svuotamento economico per via valutaria viene chiamata “misure di convergenza”.
La Francia, e, ancor più, il Regno Unito, vedono l’avanzata nei consensi elettorali di movimenti politici che partono dalla constatazione dei reali effetti dell’Euro, di Maastricht, di Lisbona, della burocrazia comunitaria; e che si propongono di porvi fine nell’interesse nazionale. Si tratta però di due paesi che, all’opposto dell’Italia, hanno conservato buona parte della loro sovranità nazionale, che hanno una classe politica e amministrativa abbastanza efficiente e non solo ladra, che hanno una identità nazionale radicata nella popolazione, e che soprattutto non sono composti da aree con bisogni divergenti in fatto di politiche economiche, finanziarie e monetarie (mi riferisco al Settentrione e al Meridione). Quindi non è probabile che in Italia possa aversi qualcosa di simile. Anzi, l’Italia si trova nella condizione di protettorato in cui è proprio perché è nata come entità politica messa insieme artificialmente, per volontà straniera, mediante conquiste militari, accozzando sistemi-paese e mentalità troppo diversi tra loro, che non si sono mai amalgamati.
Napolitano, che rimprovera ai critici del disegno di legge finanziaria  presentato da Letta di non tener conto dei vincoli internazionali cui l’Italia è sottoposta, sembra proprio alludere alla condizione di protettorato o di sovranità zero in cui l’Italia si ritrova, oggi molto più di prima che fosse unificata 150 anni fa, e con la quale è da immaturi e da irresponsabili non fare i conti. L’unica realistica alternativa è l’emigrazione, e Monti ha talvolta alluso a ciò.
In un paese ancora oggi inebriato da ideologismi, giustizialismi, moralismi e buonismi, Napolitano si conferma un realista e un saggio disincantato, uno che conosce gli ordinamenti sociali e internazionali per quello che sono, ossia strutture di rapporti di forza, in cui democrazia e legalità e pluralismo servono solo a produrre consenso al sistema. Poiché gli italiani sono in questa condizione, bisogna farli obbedire e agire anche contro il loro interesse, onde risparmiare loro un male peggiore. 
E bisogna evitare di divulgare inutilmente alla gente una consapevolezza che la renderebbe solo più infelice, più inquieta e più esposta alle violenze repressive destinate a seguire eventuali velleitari e impotenti tentativi di resistenza popolare.
Il messaggio opportuno e rassicurante da divulgare agli italiani, lo ha dettato il fiduciario dei grandi banchieri USA e del  Washington Consensus, Barack Obama, sorridendo compiaciuto a Letta in Tv: “Italy is going the right way”. 

fonte

eBook - I Signori della Catastrofe
Siamo guidati da incapaci, da speculatori o da una spietata regia oligarchica?

Finanziaria Letta, macellazione halal

Il lancio e il ritiro della lenza.
signoraggio si
Vi proponiamo questo video che spiega in modo molto elementare la truffa che siamo costretti a subire dai banchieri e i governi potenti del mondo. Inoltre capirete ciò che è stato attuato in Italia con il governo MONTI. E’ un modello che viene attuato in tutto il mondo per renderci schiavi, a vantaggio di di una Elite di persone che comandano il mondo, e i capi di governo quasi sempre ben consapevoli di ciò che sta succedendo…

Quante poche domande ci facciamo!?
Quando chiediamo un prestito ad una banca, cosa succede di fatto?

La truffa che siamo costretti a subire dai banchieri e i governi potenti del mondo-Video

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