Archive for giugno 2013

24 scadenze tutte concentrate a fine anno: sarà il Natale più povero della nostra vita - Il governino subdolamente aumenta le “poor tax”, quelle che colpiscono i disperati, e cancella l’imposta sugli yacht - Aumenti per benzina, bolli, distributori di merendine, sigarette elettroniche…


1-A FINE ANNO 24 SCADENZE RISCHIO DI INGORGO FISCALE

Da La Repubblica
ENRICO LETTA TASSE BY BENNY PER LIBEROENRICO LETTA TASSE BY BENNY PER LIBERO
Allarme della Cgia di Mestre per il pressing del fisco sulle imprese con 24 scadenze fiscali e contributive che si concentreranno tra novembre e dicembre.
Molte di queste - come il pagamento dell'Iva, dell'Imu e della Tares - spiega la Cgia, saranno più onerose delle precedenti.
Inoltre, a seguito dello slittamento dell'aumento dell'Iva al primo ottobre, anche gli acconti di fine anno di Irpef, di Ires e forse anche quelli dell'Irap subiranno dei rincari che, comunque, saranno compensati in sede di pagamento del saldo nel 2014.
«Già in affanno per la cronica mancanza di liquidità - si legge in una nota degli artigiani di Mestre - tra novembre e dicembre le piccole imprese, che costituiscono la quasi totalità delle aziende presenti nel nostro Paese, dovranno versare, tra imposte tasse e contributi, tra i 10.800 e i 56.000 euro». Una vera stangata - commenta Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia - che rischia di mettere definitivamente in ginocchio moltissimi operatori economici ».
IMUIMU

2-MARCHE DA BOLLO, PAUSA CAFFÈ E GADGET ECCO DOVE SI NASCONDONO LE MICRO TASSE
Roberto Petrini per La Repubblica
Dalla pausa caffè alle merendine, dalla borsa termica al telo per il mare allegato alle riviste specializzate, dal pieno di benzina all'imposta di bollo, dallo "svapatore" incallito e ora punito, al rincaro della Robin tax sull'energia anche per le piccole aziende. Le "poor tax", come le ha definite in un articolo il Wall Street Journal dedicato alle imposte più popolari come il tabacco, segnano i primi due mesi del governo guidato dalla coppia Letta-Alfano.
tasseTASSE
In tutto 550 milioni che sono stati utilizzati per coprire nuovi interventi, dal rinvio dell'Iva alla proroga degli ecobonus sulle ristrutturazioni, alla riedizione della vecchia legge Sabatini per favorire gli investimenti in macchinari. «Ossessione dell'Imu e dell'Iva», ha osservato il deputato Pd Marco Causi. E per questa ossessione, unita alla necessità di non «sfasciare» i conti pubblici come dice giustamente il presidente del Consiglio, si aumentano le tasse, spesso su generi di consumo popolari e modesti.
Tasse sulle impreseTASSE SULLE IMPRESE
In questa cornice il Pdl, che attizza quotidianamente il fuoco su Imu e Iva, fa la vittima: «Dobbiamo mettere una app sulle nuove tasse, ogni volta deve squillare l'allarme rosso », si è lamentato il vicepremier Alfano. Ma al tempo stesso in uno dei recenti provvedimenti varati dal governo è stata cancellata la tassa sul possesso yacht: fino a 14 metri si pagavano 800 euro, ora non si paga più nulla.
Anche per la Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie che non tocca certamente le fasce più basse di reddito, si è ottenuto un rinvio: l'aliquota dello 0,2 sul trasferimento di proprietà delle azioni o di altri strumenti finanziari non si pagherà più il 16 luglio, ma il 16 ottobre. Ulteriore contributo all'ingorgo fiscale, a tutto vantaggio dei più abbienti.
LETTA, ALFANO, SACCOMANNILETTA, ALFANO, SACCOMANNI
Ma le pocket-tax, ovvero quelle tasse che pesano sulla vita quotidiana e che emergono solo quando facciamo i conti a fine mese, aumentano. E' il caso delle sigarette elettroniche: appena usciti dalla schiavitù del tabacco, circa 2 milioni di italiani si troveranno a dover pagare il 58,5% di imposta, con relativo rialzo dei prezzi, sulle e-cig (ieri la protesta dei produttori: settore distrutto).
LETTA ALFANOLETTA ALFANO
Anche la pausa caffè sarà più cara: proprio per finanziare gli ecobonus è stata aumenta l'Iva sulle macchinette che distribuiscono le merendine e i cappuccini negli uffici e nelle scuole. E' salita dal 4 al 10%. Con relativi aumenti e un gettito di 104 milioni all'anno. Altri 125 milioni vengono invece da un settore in crisi come l'editoria: i gadget allegati ai giornali dovranno sottostare all'aliquota ordinaria del 21% e non più a quella del 4%.
L'aumento più doloroso tuttavia rischia di essere quello strisciante dei bolli. Per chi non se ne fosse accorto, dal 25 giugno la marca da bollo da 1,81 euro è passata a 2 euro,
mentre quella da 14,62 è passata 16. In tutto un incasso di 197,2 milioni all'anno che serviranno per la giusta causa del terremoto in Abruzzo. Sicuri perché questa pocket-tax colpisce tutti e in molti momenti della normale attività quotidiana: fatture, atti dal notaio, passaggi di proprietà, iscrizioni all'università, richieste di documenti e passaporti.
Infine l'altra inesorabile tassa invisibile, contenuta nel decreto «del fare»: la mini accisa sui carburanti il cui importo sarà quantificato successivamente con un provvedimento dell'agenzia delle dogane: aumenteranno benzina e gasolio. Il tutto per 75 milioni di euro.

IL GOVERNO DEL FARE (LA FAME) - AUMENTANO LE TASSE AI CITTADINI, A NATALE STANGATA SULLE IMPRESE

Esiste un’immensa rete sotterranea, invisibile ai normali utenti, in cui si può trovare di tutto - Dai siti bloccati dai regimi dittatoriali fino al libero smercio di armi e droghe - Ci sono anche killer o hacker a pagamento che “possono rovinare la reputazione di qualcuno” - Basta un software e si paga in Bitcoin… - -


DEEP DARK WEBIdentità nascoste e il software giusto. È solo questo il segreto. Dopodiché ci si può tuffare nel deep web, ovvero il "web profondo", invisibile solo perché non indicizzato nei classici motori di ricerca. Pagine e pagine internet che ogni giorno non vediamo e che contengono ogni cosa: dall'archivio di una biblioteca per semplici curiosi, a siti internet che offrono ben altro: droga, documenti falsi, armi e addirittura mercenari.
Ma ovviamente se poi il killer porti davvero a termine la missione, non è dato saperlo. Un web profondo e nascosto, dove si possono trovare persone che desiderano diffondere informazioni anonimamente o altre che fanno dello spazio online un uso improprio. Una stima vera e propria è impossibile, sarebbe come pretendere di voler misurare il mare, ma secondo l'ultima ricerca, condotta nel 2000, il buon vecchio google è in grado di tenere sotto controllo circa 2 miliardi di pagine sulle 550 che esistono.
Viaggio nel profondo
Si inizia scaricando un programma: Tor. Lo scopo di questo software è quello di rendere difficile l'analisi del traffico di dati permettendo di rimanere anonimi, assegnando quindi un ip (l'indirizzo che identifica univocamente un dispositivo collegato a una rete informatica) spesso risalente a un'altra nazione.
DEEP WEBDEEP WEB
E il problema nasce proprio qui. Infatti, se in molti paesi gli utenti fanno ricorso a questo programma per accedere a siti internet oscurati per censura, anche di tipo politico, è altrettanto vero che Tor può essere utilizzato per scopi molto meno onesti. Tra questi, la creazione di veri e propri server che ospitano materiale illegale e che proprio grazie a Tor risultano irrintracciabili.
È questo il caso del SilkRoad, la via della seta, un sito del web profondo ormai tra i più popolari. Le sezioni offerte? Droghe di ogni tipo, patenti e passaporti falsi, carte di credito anonime.
Servizi per tutti i gusti
Ma non solo, in rete si trovano anche gli hacker a pagamento. È il caso del sito Rent-A-Hacker, nel quale un anonimo "professionista" offre al pubblico i suoi servizi. Ovviamente per denaro. Infatti il pirata informatico fa presente che come esperto di computer, con un lavoro legale, guadagnerebbe 50 o 100 euro l'ora.
KILLER A PAGAMENTO jpegKILLER A PAGAMENTO JPEG
Quindi se cercate un hacker low budget, avete chiaramente sbagliato sito. Nel caso in questione, però, sarebbe più corretto parlare di cracker: ovvero chi si adopera per eludere blocchi imposti da qualsiasi software al fine di trarne profitto. I costi del "servizio"? 200 euro per violare una mail o un account facebook. 500 per lavori più complessi, come l'attacco a un sito web, lo spionaggio o "screditare qualcuno".
hackerHACKER
Già, perché sul sito ad esempio si legge: "Posso rovinare qualcuno finanziariamente e farlo arrestare, quello che volete. Se invece desiderate che qualcuno sia conosciuto come un utente di materiale pedopornografico, nessun problema".
HACKER ONLINEHACKER ONLINE
La moneta fantasma
Numerosi anche gli spazi web di mercenari. In uno di questi, il sedicente killer a pagamento spiega anche la convenienza dell'assunzione on-line, quella che vale per tutti questi siti: l'anonimato del cliente. Stesso discorso per le pagine web che vendono armi. E che come tutti accettano soltanto pagamenti in Bitcoin, la moneta digitale completamente slegata da organizzazioni statali e private.
BITCOINBITCOIN
Il sistema fu ideato nel febbraio 2009 da Satoshi Nakamoto, nome di fantasia che fino a oggi ha garantito l'anonimato all'inventore, o al gruppo di inventori. Il pagamento con bitcoin è particolarmente utilizzato nel deep web, essendo in grado di garantire il completo anonimato: la valuta infatti risulta criptata e per questo le persone che compiono la transazione non possono essere rintracciate, a differenza di quanto accade con una normale carta di credito.
Non necessariamente però il Bitcoin va considerato in toto uno strumento negativo. Al contrario, può essere utile per proteggere la privacy dell'acquirente. È chiaro che molto poi dipenderà dal tipo di acquisti. E lo stesso discorso vale per il web profondo, usato anche come veicolo di libertà, capace di sfuggire alla censura di governi non sempre democratici. Come sempre vale il buon senso, dipende dall'uso che se ne fa.

COSA NASCONDE IL WEB? ECCO COME ASSOLDARE UN KILLER SENZA LASCIARE TRACCIA

Anonymous legion

Ci presentiamo come anonimo e 

anonimo solo. Siamo un 

idea. Un'idea che non può essere contenuto, perseguitato o incarcerato. Siamo un'idea nata nel 2004 ed ha sempre seguito la lingua della memetica e molte satire. Oggi, Anonymous è un'idea di cambiamento, un desiderio di rinnovamento. Siamo un 'idea in un mondo dove la corruzione non esiste, dove la libertà di espressione non è solo una promessa, e in cui le persone non devono morire combattendo per i propri diritti. Noi non siamo un gruppo. Siamo un'idea di rivoluzione. Noi crediamo che ogni generazione trova il suo modo di combattere le ingiustizie che incontra. Abbiamo qui la prima volta il potere di produrre, distribuire e scambiare informazioni. Un'occasione mai visto prima nella storia per la collaborazione e la costruzione di un mondo in cui la speranza, dignità e giustizia sono principi che devono essere rispettati. Non siamo una organizzazione, e non abbiamo leader. Ufficialmente non esistiamo e non esistiamo ufficialmente. Non seguiamo i partiti politici, orientamenti religiosi, e gli interessi economici o ideologie di qualsiasi tipo. Anonymous non chiede denaro o qualsiasi favore o beneficio a nessuno. Ancora: Anonymous non 

ha capi. Se qualcuno vi dice che Anonymous è o lead, questo uno non conosce l'idea anonimo, perché non può essere rappresentato o LED, perché questo è quello che siamo:. Un'idea Anonimo richiede solo di informare e chiedere informazioni per te e solo questo. Noi siamo gente comune, da tutte le città e molti luoghi in Brasile e nel mondo. Abbiamo ragioni concrete per volere un cambiamento di paradigma ritroso che la nostra società ha oggi. Questo non vuol dire che ci batteremo solo per un obiettivo, 

l'obiettivo è quello di creare un sacco di cambiamenti positivi e cercare il modo migliore per farlo. Abbiamo bisogno di tutti per costruire questo mondo nuovo. Tutti i colori, tutte le idee, tutte le differenze. Vogliamo un dibattito onesto con chi, come noi, condivide questo desiderio di cambiamento. Chiunque e tutti coloro che portano questo sentimento, è, per definizione, 

Anonimo. Anonymous Anonymous Noi siamo ovunque. Anonimo Se si vuole trovare, basta guardare accanto a voi: può essere chiunque. Siamo il 99% della popolazione che si alzerà contro la tirannia del 1% e stiamo organizzando mondo per questo scopo. In Brasile, stiamo ampliando e vi invitiamo ad 

unirvi a noi in forma anonima. Preservare l'anonimato, può agire contro la corruzione con più efficacia, senza persecuzioni. Non ci aspettiamo che tu creda in questo testo. Noi chiediamo solo di informarsi e cercare le informazioni da soli senza intereferências media. . Vedere con i propri occhi gli eventi che 

stanno accadendo nel mondo e nella propria città ! Facciamo tutti insieme a favore del Brasile, contro la corruzione :: Noi siamo Anonymous, Noi siamo molti ::; :: Non dimenticate; :: No perdoniamo; :: Difendiamo. 


http://www.anonysocial.com/

Anonysocial .. è stata fatta dal programmatori e attivisti

Caso Snowden, Ecuador rinuncia ad accordi commerciali con gli UsaQUITO - L'Ecuador ha annunciato che intende rinunciare agli accordi commerciali con gli Stati Uniti, poiché questi potrebbero essere utilizzati come strumento di "ricatto" nel caso in cui Quito concedesse asilo politico a Edward Snowden, la talpa che ha rivelato al mondo programmi di sorveglianza dell'intelligence americana.
"L'Ecuador non accetta pressioni o minacce da nessuno, non baratta o sottomette i suoi principi a interessi mercantili, qualunque sia la loro importanza", ha detto il portavoce del governo di Quito, Fernando Alvarado. Secondo le stime di Bloomberg, rinunciando al rinnovo degli accordi commerciali, l'Ecuador rischia di perdere almeno 40.000 posti di lavoro. Le dichiarazioni di Alvarado sono arrivate in risposta a quelle del senatore democratico del New Jersey Robert Menendez, presidente della Commissione Esteri del Senato, che aveva affermato: "Il nostro governo non premia i paesi che si comportano male". Se Snowden dovesse ottenere asilo in Ecuador, ha aggiunto Menendez, "mi impegnerò per prevenire il rinnovo dell'importazione senza tasse dei beni", riferendosi al programma Generalized System of Preferences, che garantisce a un certo numero di Paesi la possibilità di esportare prodotti negli Stati Uniti senza costi. "Le preferenze sono un privilegio che viene concesso a certe nazioni, non un diritto", ha detto Menendez


Caso Snowden, Ecuador rinuncia ad accordi commerciali con gli Usa





Un terzo della produzione alimentare viene utilizzato per nutrire gli animali e il 45% del mais Usa serve per i biocarburanti

Il sistema alimentare globale deve essere ripensato radicalmente. L’allarme è ormai diffuso a livello di tutte le agenzie internazionali, dalle Nazioni Unite in giù per importanza. I principali paradossi che affliggono il pianeta ruotano, infatti, attorno al tema del cibo. Spesso in modo diretto: oltre un miliardo di individui sulla Terra sono colpiti da obesità o sovrappeso, un altro miliardo è malnutrito se non addirittura senza cibo. Non ha accesso a sufficienti risorse alimentari. Un numero ancor maggiore di persone (1,4 miliardi) vive con meno di 1,25 dollari al giorno.
CIBO PER TUTTI - Già oggi il sistema alimentare globale sarebbe in grado di fornire cibo sufficiente a tutti, ma un terzo dell’intera produzione alimentare viene utilizzato per nutrire i circa tre miliardi di animali da allevamento. E attenzione: la zootecnia, nel corrente sistema, contribuisce in maniera significativa ai fenomeni di cambiamento climatico. Si stima infatti che sia responsabile di almeno il 50% delle emissioni agricole di gas serra. Non solo. Altra distorsione che toglie cibo agli esseri umani: l’utilizzo di considerevoli parti dei terreni agricoli e dei raccolti globali per la produzione di biocarburanti. Negli Stati Uniti, l’economia più grande del pianeta, nel 2011 il 45% del mais raccolto è stato destinato alla produzione di biofuel. Questa forma di concorrenza tra cibo e carburante, non è accettabile considerando che milioni di persone potrebbero nutrirsi con ciò che diventa carburante.
DISPARITA'- Il sistema alimentare mondiale è in grado di produrre oggi poco meno di 2.800 calorie a persona ogni giorno, a fronte di un reale fabbisogno calorico medio pro capite per un individuo adulto di 2.550 calorie. Quindi tutti potrebbero mangiare e invece così non è. E siamo 7 miliardi. Quando saremo 9, continuando con gli squilibri di oggi, ben un terzo della popolazione rientrerà nell’area fame e malnutrizione. Mentre un altro terzo mangerà per due ammalandosi di obesità, diabete, disabilità precoci. Risultato: due terzi del pianeta, per motivi diversi, sarà ammalato di cibo.
SPRECHI ALIMENTARI - E colpisce il fatto che, nel mondo occidentale, ogni cittadino spreca una quantità di cibo pari a circa 2.054 chilocalorie: si tratta del fabbisogno calorico di una persona. Questo, mentre, 868 milioni di persone a livello globale soffrono la fame. Una mano sulla coscienza bisognerebbe metterla. Ma il fenomeno scandaloso dello spreco alimentare non si manifesta solo nell’ingiusta distribuzione dei beni a livello mondiale. Piuttosto, comporta una serie di ricadute disastrose anche sull’ambiente, sia perché gli stessi rifiuti sono fonte di C02, sia perché lo spreco disperde risorse preziose come acqua, terra, petrolio ed energia impiegati per produrre il cibo lungo la filiera. In Italia, ad esempio, gli sprechi agroalimentari dal campo alla tavola emettono circa 4 milioni di tonnellate di CO2, energia sufficiente ad alimentare i consumi energetici della popolazione italiana in un anno. Si calcola che la somma dei prodotti lasciati nei campi e dello spreco dell’industria alimentare comporti uno spreco totale di 186.000 tonnellate equivalenti di petrolio. Una quantità sufficiente per riscaldare 122.000 appartamenti da 100 mq per un anno.
SPRECHI DI ACQUA - A livello europeo, ogni persona spreca all’anno circa 60 metri cubi di acqua, pari a 12mila bottiglie da un litro e mezzo, e 334 metri quadri di terra arabile, poco meno di un campo da basket. «Il paradosso di oltre 800 milioni di persone che non hanno accesso al cibo, a fronte di uno spreco alimentare pari a oltre il 30% della produzione globale, non è soltanto intollerabile dal punto di vista etico – dice Riccardo Valentini, membro del gruppo di Al Gore che nel 2007 vinse il Nobel per la Pace. Valentini, noto esperto di ambiente e sistemi agricoli-forestali, nel board del Barilla center for food and nutrition (Bcfn) sostiene che anche in Italia si sono verificati segnali preoccupanti. Valentini, a Milano, spiega al Corriere: «Si tratta di una vera e propria emergenza anche sul fronte ambientale, che governi e istituzioni di tutto il mondo devono affrontare con decisione. Acqua, energia e ettari di terreno vengono utilizzati per produrre cibi che vengono poi gettati, con costi enormi per la salute del Pianeta. È ormai necessario rivedere radicalmente i comportamenti e le abitudini di consumo di buona parte degli abitanti della Terra, in particolare nel mondo Occidentale».
IL RUOLO DI VALENTINI - Valentini è stato, tra gli altri numerosi incarichi avuti, presidente del Comitato Scienza e tecnologia della convenzione Onu per la lotta alla desertificazione, nell’ambito della quale ha promosso molti progetti di cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e con l’Africa. Per lui il Nobel insieme ad Al Gore è arrivato grazie alle ricerche sul ruolo dei sistemi agricoli e forestali per l’attuazione degli accordi delle Nazioni Unite nei cambiamenti climatici e l’effetto serra. Con lui, nel board Bcnf, Danielle Nierenberg, esperta di agricoltura sostenibile e fondatrice, con Ellen Gustafson, di «FoodTank: the Food Think Tank», organizzazione nata per combattere fame, obesità e povertà attraverso soluzioni sostenibili che salvaguardino la salute del pianeta. Il suo pensiero: «Il pianeta non può più aspettare: oltre un miliardo di tonnellate di cibo gettato ogni anno potrebbe sfamare per quattro volte tutte le persone malnutrite, con effetti immediati nella lotta contro la fame e grandi benefici anche per la salute della Terra».

Cibo, il paradosso mondiale: un miliardo di persone obese,un altro miliardo malnutrito

Stima dei tumori che potrebbero essere causati da radiazioni dovute a tomografie computerizzate fatte sotto i 15 anni

MILANO - Uno studio americano da poco pubblicato sulla rivistaJama Pediatrics lancia l’allarme: il numero crescente di Tac eseguite sui bambini fa temere agli esperti il pericolo di tumori legato alle radiazioni ionizzanti. I ricercatori dell'università della California Davis guidati da Diana Miglioretti hanno così esaminato i dati relativi a 744 Tac effettuate su bambini e ragazzi sotto i 15 anni tra il 2001 e il 2011, calcolando le dosi di radiazioni ricevute dai pazienti e stimando il relativo pericolo di sviluppare una forma di cancro.
LO STUDIO USA - La tomografia computerizzata (indicata con l'acronimo TC o CT, dall’inglese computed tomography) è una metodica diagnostica per immagini, che sfrutta radiazioni ionizzanti (ovvero raggi X) e consente di riprodurre sezioni o strati corporei del paziente ed effettuare elaborazioni tridimensionali. «La quantità di radiazioni assorbita dai pazienti è estremamente variabile anche in base all’organo che è sottoposto all’esame - concludono gli autori - e il pericolo di ammalarsi è risultato maggiore nei bambini sotto i cinque anni. Negli Stati Uniti si eseguono circa quattro milioni di tomografie pediatriche ogni anno, per lo più su testa, addome e pelvi, torace e colonna vertebrale, potrebbero causare in futuro circa cinquemila casi di tumore. Bisogna limitare l’uso di questi esami ai casi davvero necessari e ridurre, ogni volta possibile, la dose di radiazioni: così si potrebbe evitare ben il 43 per cento delle possibili neoplasie».
IL COMMENTO DELL'ESPERTO - «La TC è uno strumento diagnostico di indubbia validità per il corretto inquadramento diagnostico di molte situazioni cliniche - commenta Franco Locatelli, Direttore del Dipartimento di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma -. Ma basandosi sull’impiego di radiazioni ionizzanti (che promuovono lo sviluppo di mutazioni a carico di geni che favoriscono la trasformazione neoplastica o la sua progressione), l’indicazione all’uso deve essere attentamente valutata, anche considerando indagini diagnostiche alternative di assoluta innocuità, quale per esempio l’ecografia per indagini sul distretto addominale e pelvico. Deve anche essere sottolineato che lo studio americano si basa su stime teoriche e non su dati reali di incidenza. Ciò detto, questo articolo deve servire da riflessione per evitare, quando possibile e indicato, indagini inutili che potrebbero favorire soprattutto lo sviluppo di tumori solidi più che di neoplasie ematologiche».

Le Tac sui bambini e il rischio di cancro








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Come far causa alla banca

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800660815Contattaci telefonicamente o compila il form per esporci la tua problematica.
Il nostro ufficio legale è organizzato per seguire le controversie bancarie in tutta Italia.
IN QUALI CASI SI PUO’ FAR CAUSA ALLA BANCA
Le cause che, in considerazione dei risultati, conviene fare sono quelle relative a conti correnti in cui ci siano stati fidi non troppo modesti.
In questo tipo di cause ricalcoliamo il saldo in base ai corretti criteri, fin dall’apertura del conto corrente, e chiediamo che la banca sia condannata a restituire la differenza tra il saldo che essa pretende e il saldo calcolato da noi.
Differenza che corrisponde, secondo i nostri criteri, a circa il 10% annuale del fido (rispetto al 13,80% medio dei costi reali dei fidi negli ultimi dieci anni).
In ipotesi, se si è avuto un fido di 50.000 euro per 7 anni, emergerà presumibilmente dai nostri conti una differenza di 35.000 euro (5.000 euro annuali x 7 anni = 35.000).
Quando invece non ci sono fidi, o sono troppo modesti, o sono durati troppo poco, emergono differenze non abbastanza alte e, siccome gli accoglimenti possono anche essere, specie in primo grado, solo di una percentuale di quanto richiesto (ad esempio, su una richiesta di 10.000 euro il giudice di primo grado ne riconosce 3.000), non conviene fare causa perché, considerato il costo della consulenza tecnica di ufficio (è purtroppo sorta una tendenza dei giudici a liquidare parcelle elevate ai consulenti), i margini diventano troppo sottili.
Diverse sono poi le cause per i mutui, che sono più problematiche, e per le quali non si può garantire per il momento un buon risultato, salvo i casi in cui vi è usura.
COSA OCCORRE PER INIZIARE LA CAUSA
Per proporre la causa l’interessato deve fornire copia di tutta la documentazione del conto corrente, con particolare riferimento agli estratti conto, a partire dall’apertura del conto.
La causa può essere fatta entro dieci anni dalla chiusura del conto corrente e si può agire per il recupero di tutto, anche se il fido è durato ad esempio 30 anni, perché la prescrizione non decorre mentre il conto è aperto.
Se non si ha la documentazione la si può chiedere alla banca, che deve per legge rilasciarla entro tre mesi.
La banca però non è obbligata a dare documentazione più vecchia di dieci anni dal momento in cui la si chiede, per cui, se non si ha la documentazione relativa al periodo anteriore a dieci anni, per quel periodo non si possono fare i conteggi, a meno che non si riesca ad ottenere dal giudice l’ordine alla banca di esibirla.
Se la banca ha superato i tassi usurai, presentiamo denunzia per usura. In questo caso è sufficiente che il Pubblico Ministero rinvii a giudizio la banca per poter presentare una domanda al Prefetto come vittima dell’usura per poi chiedere la sospensione di un anno di vari termini, quali i termini dei pignoramenti, nonché di tre anni per gli adempimenti fiscali.
QUALI SONO I COSTI
Lo studio non prende alcun anticipo. C’è però da pagare il costo dell’inserimento a video degli estratti conto, per il quale diamo a delle dattilografe esterne allo studio 5 centesimi di euro per ogni rigo di estratto conto, e il costo dell’iscrizione a ruolo della causa, che varia da 37 a 1.466 euro (secondo il valore della causa).
APPROFONDIMENTI CIRCA IL MODO IN CUI SONO FORMULATE
LE CITAZIONI E LE OPPOSIZIONI AI DECRETI INGIUNTIVI
Le nostre citazioni – e le nostre opposizioni ai decreti ingiuntivi – sono basate su tre ordini di richieste.
Da un lato, in caso di usura, chiediamo che il Tribunale dichiari dovuta la restituzione del solo capitale o, in subordine, del solo capitale con il solo tasso legale.
Dall’altro, che vi sia o no usura, chiediamo la condanna della banca alla restituzione di quanto trattenuto per anatocismo, commissioni di massimo scoperto, accredito differito dei versamenti, tassi passivi ultra-legali o attivi sub-legali quando siano indeterminabili (lo sono in pratica sempre) ecc. Richieste queste le une o le altre delle quali vengono ormai di solito accolte, mentre è meno comune che un giudice le accolga tutte.
Inoltre, in tutte le cause, formuliamo anche la richiesta, che non viene per il momento accolta, ma che contiamo lo sarà nel tempo dei gradi di giudizio, che il Tribunale, accertato il signoraggio primario e secondario (vedi da marra.it), dichiari che nulla è dovuto dal correntista alla banca, perché le somme che egli eventualmente deve, le deve, non alla banca, ma allo Stato, ove e quando lo Stato ne faccia richiesta.
Tendiamo poi a non prendere cause già iniziate da altri avvocati, o nelle quali tutto è già accaduto, magari da tempo, perché è troppo difficile intervenirvi. Restiamo a disposizione per ogni ulteriore chiarimento.
RiformiamoLeBanche&LeTasse

Come far causa alla banca

video papa


pedofilia
Adesso le cose si complicano. Iniziano ad affiorare le prime dichiarazioni di don Patrizio Poggi, il prete che nei giorni scorsi ha denunciato un giro di prostituzione omosessuale in Vaticano col sospetto di pedofilia per un sacerdote segretario di un vescovo molto noto, e tracciano un quadro inquietante.
C’è di tutto: dal sesso al satanismo passando per i lontani ricordi del prete, che negli anni ’80 – così accusa – sarebbe stato abusato da un sacerdote in seminario a Firenze. Quel religioso sarebbe stato molto vicino a Pietro Pacciani e Mario Vanni, coinvolti nell’inchiesta sui delitti del mostro di Firenze. Bisogna precisare, però, che la Procura di Roma sta ovviamente verificando le dichiarazioni di don Poggi.
I SOLDI E IL SESSO- Don Poggi ha spiegato in che modo fosse possibile, per almeno nove prelati di cui ha fatto nome e cognome, procacciare giovani per i sacerdoti. C’era un canale, un ex carabiniere (peraltro già coinvolto in un altro filone di prostituzione minorile, ma che ha patteggiato la pena) il quale – riporta il Corriere della Sera – da una macchina con tanto di contrassegno “Emergenza Sangue” parcheggiata in Via Giolitti, di fianco alla stazione Termini, “selezionava” i potenziali accompagnatori dei preti, ragazzi che potevano ricevere pagamenti tra i 150 e 500 euro. C’è di più: stesso ‘modus operandi’ sarebbe stato attribuito al gestore di un’agenzia di modelli e attori e all’amministratore contabile di una parrocchia che, invece, avrebbero reclutato i giovani in locali e discoteche frequentate da omosessuali, in saune e centri benessere. Stando a don Poggi, l’ex carabiniere, poi, sarebbe coinvolto “nel commercio clandestino di ostie consacrate acquistate da aderenti a sette sataniche”.
UN DRAMMATICO PENTIMENTO- Da quanto si apprende, il sacerdote avrebbe avuto un lungo e drammatico cammino interiore che lo avrebbe portato a denunziare il giro di omoprostituzione. Ai carabinieri, infatti, Poggi avrebbe dichiarato di averlo fatto spinto “dal dovere di tutelare la Santa Chiesa e la comunità cristiana essendo a conoscenza di gravi fatti che ne minano l’integrità e le normative canoniche e penali. Non solo: se il prete è giunto a questo passo lo ha fatto “dopo una lunga riflessione interiore e dopo un percorso doloroso di abusi e soprus che ho superato grazie alla fede che mi guida e non sono mosso da rancori o rivalse nei confronti di alcuno in quanto sacerdote”.
CHI SONO I PRETI DENUNCIATI- E inizia a trapelare qualche indizio sui 9 preti denunciati: secondo l’AGI lavorano nelle parrocchie dei quartieri della Pisana, della Magliana, della Pineta Sacchetti, della Cassia, dell’Alessandrino, e di San Giovanni. Due hanno attualmente incarichi importanti e uno fa l’insegnante di religione (e venne anche sfiorato da una vecchia indagine sulla pedofilia). Ripetiamo che al momento nessun religioso sarebbe indagato, e che la Procura della Capitale sta ovviamente effettuando tutti i riscontri del caso. Per buon peso – secondo il Corriere – don Poggi si sarebbe presentato dai carabinieri accompagnato da altri due preti che avrebbero fatto da “garanti” della veridicità delle sue dichiarazioni.
L’OMBRA DEL MOSTRO DI FIRENZE- Per finire. Il religioso ha persino raccontato di aver subito molestie negli anni Ottanta quando era seminarista a Firenze: l’autore degli abusi sarebbe “un prete che – si legge nella denuncia mostrata ieri sera dal tg de La7 – aveva tra i suoi fedeli anche Pietro Pacciani e Mario Vanni”, i compagni di merende coinvolti nell’indagine sugli omicidi del mostro di Firenze. Il giallo continua.
INDIGNAZIONE VICARIATO ROMA, PIGNATONE HA SMENTITO  . – “Il dottor Pignatone, procuratore capo della Repubblica di Roma ha smentito categoricamente che sacerdoti della diocesi di Roma siano indagati per pedofilia sulla base della denunzia dell’ex-prete Patrizio Poggi, dimesso nel 2007 dallo stato clericale per reati di natura sessuale su minori e che ha scontato la condanna nel carcere di Rebibbia”. Lo afferma una nota del Vicariato di Roma, che esprime “sconcerto e indignazione”.
“Il cardinale vicario Agostino Vallini – si legge – esprime profonda amarezza per la diffusione di simili notizie calunniose che sparano nel mucchio in maniera generalizzata senza distinguere tra chi ha sbagliato, che deve pagare, e chi e’ calunniato. Egli rinnova ai sacerdoti vicinanza, stima e affetto per il loro generoso ministero. Condanna vivamente il fatto che organi di informazione si facciano megafono di notizie delittuose prive di riscontri oggettivi, violando le piu’ elementari norme della deontologia giornalistica e del rispetto della privacy”. “A chi giova – si domanda il cardinale – creare un nuovo caso scandalistico e infangare le persone e il ministero di sacerdoti? E’ questo il modo di fare informazione? E’ un modo – afferma Vallini – per screditare la Chiesa e i suoi ministri. Ognuno dara’ conto a Dio del suo operato”.
Il cardinale, che nel suo ministero episcopale, come ricorda la nota, “si e’ impegnato da sempre per combattere i casi di eventuale immoralita’ del clero, all’inizio del suo mandato visito’ Poggi detenuto nel carcere di Rebibbia e non si spiega un comportamento simile”. “Come mai – aggiunge il Cardinale – in quella circostanza e nei colloqui successivi in Vicariato, Poggi non ha sentito il bisogno di denunziare al vescovo i suoi ex confratelli?”. Il cardinale esprime piena fiducia nella magistratura e si dice pienamente convinto che sara’ smantellato il piano calunnioso, dimostrando non veritiere le affermazioni del Poggi, mosso forse da spirito di rivalsa o da risentimento personale”. “I sacerdoti calunniati – conclude la nota – si riservano ogni azione legale a tutela della loro personale onorabilita’”.
Antonino D’Anna

Vaticano/ Le dichiarazioni di don Poggi: ecco come funzionava il giro gay

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