Posted by : rico giovedì 27 giugno 2013

Stima dei tumori che potrebbero essere causati da radiazioni dovute a tomografie computerizzate fatte sotto i 15 anni

MILANO - Uno studio americano da poco pubblicato sulla rivistaJama Pediatrics lancia l’allarme: il numero crescente di Tac eseguite sui bambini fa temere agli esperti il pericolo di tumori legato alle radiazioni ionizzanti. I ricercatori dell'università della California Davis guidati da Diana Miglioretti hanno così esaminato i dati relativi a 744 Tac effettuate su bambini e ragazzi sotto i 15 anni tra il 2001 e il 2011, calcolando le dosi di radiazioni ricevute dai pazienti e stimando il relativo pericolo di sviluppare una forma di cancro.
LO STUDIO USA - La tomografia computerizzata (indicata con l'acronimo TC o CT, dall’inglese computed tomography) è una metodica diagnostica per immagini, che sfrutta radiazioni ionizzanti (ovvero raggi X) e consente di riprodurre sezioni o strati corporei del paziente ed effettuare elaborazioni tridimensionali. «La quantità di radiazioni assorbita dai pazienti è estremamente variabile anche in base all’organo che è sottoposto all’esame - concludono gli autori - e il pericolo di ammalarsi è risultato maggiore nei bambini sotto i cinque anni. Negli Stati Uniti si eseguono circa quattro milioni di tomografie pediatriche ogni anno, per lo più su testa, addome e pelvi, torace e colonna vertebrale, potrebbero causare in futuro circa cinquemila casi di tumore. Bisogna limitare l’uso di questi esami ai casi davvero necessari e ridurre, ogni volta possibile, la dose di radiazioni: così si potrebbe evitare ben il 43 per cento delle possibili neoplasie».
IL COMMENTO DELL'ESPERTO - «La TC è uno strumento diagnostico di indubbia validità per il corretto inquadramento diagnostico di molte situazioni cliniche - commenta Franco Locatelli, Direttore del Dipartimento di Oncoematologia Pediatrica dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma -. Ma basandosi sull’impiego di radiazioni ionizzanti (che promuovono lo sviluppo di mutazioni a carico di geni che favoriscono la trasformazione neoplastica o la sua progressione), l’indicazione all’uso deve essere attentamente valutata, anche considerando indagini diagnostiche alternative di assoluta innocuità, quale per esempio l’ecografia per indagini sul distretto addominale e pelvico. Deve anche essere sottolineato che lo studio americano si basa su stime teoriche e non su dati reali di incidenza. Ciò detto, questo articolo deve servire da riflessione per evitare, quando possibile e indicato, indagini inutili che potrebbero favorire soprattutto lo sviluppo di tumori solidi più che di neoplasie ematologiche».

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